L’implantologia dentale
Tra i segni dell’invecchiamento dei denti, la loro perdita – totale o parziale – è sicuramente uno dei più evidenti e dei più sofferti.
In questi ultimi anni l’utilizzo degli impianti dentali ha rivoluzionato la terapia degli edentulismi (mancanza di denti), che tradizionalmente venivano trattati con protesi mobili o con ponti, soluzione che coinvolgeva necessariamente anche denti sani, rimpiccioliti e nella maggior parte dei casi devitalizzati.
Cos’è un impianto dentale?
L’impianto dentale consiste in una vite di titanio, materiale biocompatibile e molto resistente, che viene inserita nell’osso e va incontro a un processo detto di osteointegrazione: dopo alcuni mesi diventa un tutt’uno con l’osso e può essere eseguito il carico, cioè inserita la protesi.
Con il sistema tradizionale bisogna attendere 3/4 mesi (carico differito) prima di potere inserire una protesi con l’aspetto e la forma del dente, ma oggi esiste anche la possibilità di effettuare il cosidetto impianto a carico immediato, che permette di eseguire la protesi contestualmente all’impianto stesso. A volte è anche possibile eseguire estrazioni, impianti e protesi nello stesso tempo.
Certamente tutti i casi non sono uguali: bisogna decidere volta per volta se optare per carico differito, immediato, impianti post-estrattivi.
In cosa consiste l’intervento di implantologia dentale?
Il dott. Monza esegue un colloquio con il paziente per reperire informazioni sulla sua situazione di salute generale e dentaria e illustrargli l’intervento.
L’operazione consiste nell’inserimento dell’impianto nell’osso della mascella o della mandibola in anestesia locale o, se il paziente lo desidera, in sedazione cosciente.
L’intervento, eseguito in una sala chirurgica sterile appositamente attrezzata, dura circa 20-30 minuti per ogni impianto ed è solitamente seguito dall’assunzione di alcuni farmaci come antibiotici e antinfiammatori per evitare l’insorgenza di dolore e infezioni.
Qual è la percentuale di successo di un impianto?
Attualmente ci si avvicina al 100%. Per mantenere il risultato nel tempo è necessaria un’igiene molto scrupolosa, perché la placca dentale può attaccare gli impianti esattamente come aveva aggredito i denti naturali.
Come si collega la protesi all’impianto?
Gli impianti vengono collegati alla protesi con dei pilastri (molto simili a denti naturali) anch’essi costituiti di titanio – nelle zone anteriori anche di zirconio, per poter avere un miglior risultato estetico.
E quando non c’è osso a sufficienza è possibile fare l’impianto?
Quando non c’è osso sufficiente per eseguire un normale impianto è necessario eseguire degli innesti ossei che permettono di aumentare lo spessore o l’altezza dell’osso residuo.
Dove si preleva l’osso necessario per gli innesti?
Si può utilizzare osso del paziente prelevato dal mento, dalla branca montante della mandibola, dall’anca, oppure osso di banca.
Nel nostro studio utilizziamo quest’ultimo, poiché evita il trauma del prelievo e offre risultati eccellenti.
Quanto può durare un impianto?
Non esiste una durata specifica, poiché l’impianto si comporta come un dente naturale: tutto dipende dall’igiene orale del paziente e dalle sue abitudini alimentari e comportamentali (il fumo influisce molto sulla salute dei denti).
A che età si possono mettere gli impianti?
Gli impianti dentali possono essere inseriti quando è terminata la crescita, a 17/18 anni.
Impianti dentali senza dolore
A chi ha paura del dentista è possibile praticare degli impianti con l’aiuto di un anestesista con la soluzione della sedazione cosciente.
Gli impianti computer guidati
Un importante passo avanti nel campo dell’implantologia è stato fatto con la chirurgia computer guidata, che consiste nell’utilizzo di mascherine guida (costruite con l’utilizzo di sofisticati software), che permettono, in casi selezionati, di inserire gli impianti senza scollare
La chirurgia dentale avanzata
Se gli impianti non si possono fare si interviene con la chirurgia avanzata
Molti pazienti che desiderano ricorrere all’implantologia dentale per eliminare le protesi mobili, non possono farlo per atrofia ossea (mancanza ossea).
Quando gli impianti non sono possibili per la mancanza d’osso, si ricorre ai cosidetti interventi di chirurgia avanzata, che consistono nella realizzazione di innesti ossei e rialzi del seno mascellare.
Cosa sono gli innesti ossei?
L’innesto consiste nell’inserimento di nuovo osso nei punti in cui risulta carente.
Gli innesti possono essere prelevati dalla mandibola, dal mento e dalla cresta iliaca.
Oggi nel nostro studio si utilizza osso di banca, che permette di ottenere ottimi risultati evitando il trauma del prelievo.
Innesti ossei e chirurgia avanzata senza dolore
Lo Studio Monza Udeschini realizza innesti ossei in sedazione cosciente, con il supporto di un anestesista; nei casi più complessi si può prevedere un breve ricovero ospedaliero all’interno di una struttura adiacente allo studio.
La sedazione cosciente
Oggi dal dentista ci sono molte soluzioni per non sentire il dolore. Prima fra tutte la sedazione cosciente. Si intende con questo termine uno stato in cui il paziente, seppur vigile e collaborante, è sedato.
Per questo tipo di sedazione è necessario essere ricoverati?
Assolutamente no. Il paziente è sedato ma sveglio ed è comunque sempre monitorato da uno specialista in anestesia.
Quali farmaci vengono utilizzati per la sedazione cosciente?
Si può utilizzare il protossido d’azoto per inalazione, ma per una sedazione più profonda è meglio utilizzare farmaci somministrati per endovena (es. benzodiazepine).
La sedazione cosciente può essere pericolosa?
Il paziente è sempre monitorato quindi non corre pericoli.
Lo specialista in anestesia è sempre presente, il rischio è quindi inferiore a quello di una normale seduta odontoiatrica.
Quando si adopera la sedazione cosciente?
La sedazione cosciente si usa in casi chirurgici complessi, come impianti multipli, innesti ossei, rialzi del seno mascellare.
La sedazione consente di eseguire nello stesso momento più interventi, accorciando molto il periodo di trattamento.
Inoltre è indicata per i pazienti ansiosi.
Si può usare la sedazione cosciente per i bambini?
Sicuramente può essere utilizzata nei bambini purché abbiano compiuto 8 anni o pesino almeno 35 Kg. In caso contrario i bambini devono essere intubati e per questo è necessario un ricovero ospedaliero (day surgery).
La sedazione cosciente è la soluzione per i pazienti ansiosi?
Per i pazienti ansiosi la sedazione cosciente è un’ottima indicazione.
Tutti i pazienti con paura, terrore o fobia del dentista possono essere trattati con la sedazione cosciente.
Ma si sente dolore con la sedazione cosciente?
Assolutamente no, oltre alla sedazione cosciente vengono effettuate infiltrazioni di anestetico locale e le punture vengono fatte quando il paziente è già sedato.
Quale ricordo si ha della sedazione?
La sedazione comporta una percezione alterata del tempo, per cui l’intervento sembra molto più breve del reale e permane un ricordo gradevole del periodo di semincoscienza e quindi dell’intervento.
C’è dolore post-operatorio?
Il dolore è quasi nullo perché l’anestesista somministra farmaci antidolorifici e antiedemigeni (contro il gonfiore) il cui effetto dura per molte ore.